Come può Netflix (o un altro servizio) capire se sto usando un VPN
A volte una pratica diventa così popolare, che i servizi prendono a darci una certa attenzione, cercando di capire se una certa abitudine è nociva o meno per gli affari del Business. Questo può essere applicato più o meno a qualsiasi cosa, così come anche ai servizi di Streaming. Ne esistono numerosi, così come tanti altri hanno aperto e chiuso: è possibile trovare Netflix, Amazon Prime, Disney+, ed altri ancora.
Tutti questi servizi hanno però una cosa in comune, ed è il loro odio che hanno per chi fa uso delle connessioni VPN. Conosciute come Virtual Private Network, queste connessioni la maggior parte delle volte sotto abbonamento permettono di far comparire un utente come proveniente dall’American, quando in realtà si trova in Italia. Usare un VPN per i servizi di Streaming ha i suoi piccoli vantaggi, che riguarda naturalmente l’uso di account esteri e la possibilità di vedere serie che ancora non sono arrivate in Italia, così come magari proteggere anche un po’ la propria Privacy.
Per svariati motivi, questo è considerato un danno per queste multinazionali, e perciò cercano in ogni modo di bloccare simili attività. Il modo in cui lo fanno in maniera espressiva è quello di rilevare un VPN e bloccarne l’accesso, a volte porgendo il blocco anche all’account dell’utente, il quale dovrà poi appellarsi in successivo.
Ma come fanno esattamente questi servizi a rilevare l’attività d’un VPN? Non dovrebbero essere, di buona regola, delle connessioni che possono proteggerci proprio da questa rilevazione?
Ebbene, ci sono svariati motivi per il quale ciò può accadere. Nessuno dei servizi spiegherà mai chiaramente come fa, ma ci sono svariate teorie che circolano online. Esploriamone qualcuna:
- Viene rilevata un’attività duplicata
Se state usando un VPN gratuito, o uno molto popolare (come Tor) è facile che le varie protezioni poste già anni fa dai servizi di streaming rileveranno che un account si sta muovendo troppo in fretta da una zona all’altra, o sta comunicando da più indirizzi IP. Un traffico così irregolare farà andare in sistema in blocco, ed un semplice operatore può rilevare perciò che l’utente sta usando una connessione VPN.
Lo stesso può accadere con VPN professionali, se non viene fatta attenzione. Se avete effettuato l’accesso da più luoghi (anche magari prestando il vostro account ad altre persone) la conseguenza sarà la stessa.
- Esistono database che riportano gli indirizzi più conosciuti
Ecco qui purtroppo un’amara verità. Esistono database d’indirizzi che in genere i VPN vengono utilizzano, e vengono memorizzati a parte in altri servizi come IP2Location (https://www.ip2location.com/database/ip2proxy). Questo avviene per un paio di problematiche: gli utenti lasciano rilevare la propria connessione come VPN, facendolo quindi registrare agli altri servizi come tale, ed altri servizi sono attualmente tenuti a comunicare queste informazioni alle autorità.
Perciò, non è tanto fuori dal normale che un servizio di Streaming può rilevare un VPN, soprattutto quando hanno già in possesso una lista degli IP probabili. Avere queste liste significa anche che il servizio ha già in possesso degli IP che sono identificati come “residenziali” – ovvero indirizzi che partono da un singolo luogo, come un condominio o un grosso ufficio, così da eliminare falsi positivi.