“Se le cose vanno in una direzione difficile – ho già parlato di Ungheria e Polonia – abbiamo gli strumenti…”. In maniera così esplicita la Commissione europea non aveva mai parlato in questi giorni. Il messaggio lanciato dalla presidente dell'”esecutivo europeo”, Ursula von der Leyen, è qualcosa di più di un messaggio. È un vero e proprio avvertimento. Al centrodestra, a Fratelli d’Italia e a Giorgia Meloni.

In un dibattito a Princeton, von der Leyen ha sottolineato che “la democrazia ha bisogno di ognuno di noi, è un lavoro costante, non è mai al sicuro”.
Parlando delle misure a disposizione dell’Europa per tutelare lo stato di diritto ha citato i casi di Polonia e Ungheria, dove si sono verificati problemi con “l’indipendenza della magistratura” e sulla “corruzione”.

Sul possibile risultato elettorale in Italia ha aggiunto: “Il mio approccio è che noi lavoriamo con qualunque governo democratico che è disposto a lavorare con noi. È interessante vedere la dinamica dei lavori del Consiglio Europeo, non c’è solo un Paese che arriva è dice ‘voglio, voglio, voglio’, ma all’improvviso sei nel Consiglio e realizzi che il tuo futuro, e il tuo benessere, dipende anche dagli altri 26 Stati membri. So che a volte siamo lenti e che parliamo molto, ma anche questo è il bello della democrazia. Dunque vedremo come vanno queste elezioni: anche le persone, a cui i governi devono rispondere, giocano un ruolo importante”.

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