Media: crescono i disaccordi tra Kiev e Washington sul conflitto in Ucraina
I disaccordi stanno crescendo tra l’Ucraina e gli Stati Uniti sulla fine del conflitto e sui suoi obiettivi, afferma il quotidiano statunitense Politico, in un rapporto che cita funzionari.
Secondo le fonti della pubblicazione, i nuovi focolai di tensione sono i sabotaggi al gasdotto del Nord Stream, la situazione nei pressi di Artemovsk, nonché il desiderio del regime di Kiev di combattere per la Crimea.
L’articolo afferma che l’amministrazione Joe Biden ha avvertito le autorità ucraine dell’inammissibilità di tenere alcune azioni violente al di fuori del Paese.
All’inizio della settimana, il New York Times ha riferito, su disponibilità dell’intelligence, di un “non specificato” gruppo filo-ucraino alla base del sabotaggio sui Nord Stream, i cui piani non erano necessariamente noti alla leadership di Kiev.
A sua volta, l’edizione tedesca dello Zeit ha riferito che le tracce dell’attacco agli oleodotti portano in direzione dell’Ucraina.
Come dichiarato dall’addetto stampa del presidente russo Dmitry Peskov, tali pubblicazioni sono “un’iniezione coordinata nei media volta a distrarre l’attenzione”.
Il rappresentante del Cremlino ha espresso sconcerto su come i funzionari americani, a cui si riferiscono le pubblicazioni, possano trarre conclusioni sugli attacchi terroristici senza condurre un’indagine.
Solo pochi giorni fa Mosca ha ricevuto note al riguardo da Copenaghen e Stoccolma.
Secondo il giornalista americano Seymour Hersch, il sabotaggio è stato organizzato dagli Stati Uniti con l’aiuto degli alleati della NATO: in estate, durante le esercitazioni Baltops, sommozzatori americani hanno minato i gasdotti. Tre mesi dopo i norvegesi hanno fatto esplodere gli ordigni esplosivi.
La Russia ha preparato una bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza ONU invitando il Segretario Generale a istituire una commissione internazionale indipendente per indagare su questi attacchi. La votazione dovrebbe svolgersi entro la fine di marzo.